Riciclatori contro deroghe a bioplastiche
Sul tema delle deroghe per le bioplastiche introdotte dalla legge di recepimento italiana alla Direttiva SUP (leggi articolo) nei giorni scorsi si è fatta sentire anche Assorimap, associazione delle aziende italiane attive nel riciclo di materie plastiche.
“Le modalità di applicazione definite dal Governo contraddicono quanto previsto dall’Unione europea, snaturando l’impianto della Direttiva – sostiene l’associazione -. In Italia, infatti, non si prevede alcun tipo di incentivo per il riciclo meccanico della plastica, trascurando così un settore che costituisce il cuore dell’economia circolare”.
“L’Italia devia quindi pericolosamente dall’obiettivo strutturale della Direttiva, cioè la circolarità delle materie plastiche – continua Assorimap -. Secondo il Regolamento europeo sulla Tassonomia Verde, infatti, il riciclo meccanico è considerato il processo più sostenibile per il trattamento delle materie plastiche”. “L’utilizzo circolare delle materie plastiche, che sappiamo essere l’obiettivo principale della Direttiva, potrebbe essere favorito maggiormente estendendo le previsioni di un contenuto minimo obbligatorio, al 50%, di plastica riciclata tracciata post-consumo”.
Secondo il Presidente di Assorimap Walter Regis, il Governo non ha tenuto conto di questi aspetti, denotando una mancanza di visione strategica e rischiando di esporre l’Italia a richiami o a procedure anche più severe. “Non dimentichiamo l’obiettivo al 2030, posto anch’esso dalla UE, del 55% di riciclo effettivo di rifiuti di imballaggio in plastica – aggiunge -. Si tratta di un target sfidante e che difficilmente verrà raggiunto senza il contributo delle imprese del riciclo meccanico delle plastiche e senza misure che favoriscano il comparto delle plastiche riciclate”.
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